Come chiedere il rimborso Imu

Richiedere il rimborso Imu non è un’impresa semplice. Dovrai dimostrare di avere i requisiti necessari, ma anche che la tua richiesta non sia andata in prescrizione.

Quali sono gli strumenti che ti permettono di ottenere un rimborso Imu al 100%? Come si fa a inviare istanza rimborso Imu? In questa guida pratica vediamo come ottenere il tuo rimborso facile!

Rimborso Imu delle somme non dovute

Per poter ottenere il rimborso Imu delle somme non dovute, dovrai verificare se hai pagato in più. Senza l’errore non c’è rimborso o annullamento della tassa. Devi pagare in più per ottenere poi un risarcimento valido.

Se pensi di aver pagato Imu non dovuto, anche semplicemente perché quella casa non è più di tua proprietà, hai due soluzioni:

  • Rivolgerti all’Agenzia delle Entrate e chiedere l’annullamento dell’Imu prima di pagarla. Non sempre questa soluzione ha effetto, ma vale la pena di tentare per cercare di evitare di pagare Imu in più;
  • Rivolgerti all’ufficio del Comune e fare istanza di rimborso Imu. Sarà poi compito del Comune verificare se hai diritto o meno al rimborso. In ogni caso, il Comune è obbligato a dirti com’è andata a finire la pratica tramite raccomandata con ricevuta di ritorno;

Ricorda che, invece di richiedere il rimborso in denaro, se il Comune ti ha dato ragione, potrai chiedere che l’importo venga scalato dal prossimo pagamento. In questo caso, il Comune dovrà mandarti la tassa successiva indicando il rimborso tra le voci e scalandolo da quanto devi pagare.Puoi richiedere il rimborso solo se non è andato in prescrizione. In questo caso, non avrai diritto ad alcun rimborso.

Cosa succede se ho pagato in più?

Se hai pagato in più un’imposta che comunque ti spettava, puoi chiedere comunque al Comune il rimborso dell’Imu. In questo caso, non otterrai tutta la somma, ma solo la parte che hai pagato in più.

Anche qui, puoi chiedere di far scalare il rimborso dalla tassa dell’anno successivo. Il Comune dovrà mostrare lo sconto nella tassa successiva. La procedura di richiesta rimborso Imu sarà sempre la stessa.

Basterà presentare il modello con la documentazione che attesta l’avvenuto pagamento e attendere che si attivi la procedura per il completamento del rimborso.

Attenzione: l’attesa, nonostante le normative, potrebbe essere molto lunga. Per questo, è importante fare una copia di quanto inviato e rivolgersi a un legale se le cose dovessero mettersi per le lunghe.

Purtroppo, solo alcuni Comuni si sono dotati di un numero verde per aiutare chi ha pagato troppo l’Imu. Per questo, ci sono molte richieste di rimborso. Se agisci per tempo, però, fare la richiesta sarà più semplice e il rimborso ti arriverà via bonifico.

Rimborso Imu: a chi richiederlo?

Qualsiasi sia il tuo caso, il rimborso va fatto sempre al Comune di residenza. Cambiare Comune o rivolgerti allo Stato (anche se lo sbaglio riguarda la quota statale) significa perdere di sicuro il tuo rimborso.

Il modulo di richiesta cambia da zona a zona e la documentazione per le verifiche si trova sempre negli archivi comunali. Per questo, per chiedere indennizzi, conviene chiedere il modello rimborso Imu allo sportello del Comune.

La richiesta di rimborso Imu va fatta quando ti accorgi di aver pagato in più. Aspettare troppi significa perdere il tuo rimborso. Una volta caduta in prescrizione l’Imu, anche il Comune di residenza dovrà arrendersi e non potrà fare nulla per aiutarti.

Per fortuna, sui siti ufficiali dei Comuni italiani, ci sono tutte le informazioni anche per gli orari degli sportelli. In questo modo puoi chiedere informazioni e ripassare in un secondo momento per completare la procedura.

Richiedi il modello e approfitta per chiedere tutte le informazioni che servono per ottenere il tuo rimborso in Comune. Se la richiesta è andata in prescrizione, saranno allo sportello a dirtelo (o comunque dovrebbero farlo).

Se questo non avviene, chiedi al tuo commercialista di fiducia o al CAF se è stato tutto prescritto. Di solito, per poter richiedere il rimborso, ci sono almeno 5 anni di tempo, ma le normative cambiano continuamente.

Per questo, chiedere aiuto a un esperto in materia fiscale può essere utile per poter evitare di fare la fila e inviare una richiesta di rimborso che si rivelerà inutile dopo poco tempo.

Rimborso Imu quota Stato

A molti è capitato di sbagliare, inviando al Comune la quota dello Stato o pagando di più la quota statale. Le procedure sono diverse.

Se hai pagato di più la quota dello Stato, devi compilare la domanda per il rimborso e devi chiedere al Comune di procedere alla verifica. Se il Comune si accorge che hai pagato in più la quota dello Stato, penserà l’ente a farti ottenere il rimborso.

Attenzione: Non sei mai tu a dover chiedere il rimborso per la quota versata in più dallo Stato, ma è il Comune.

Se, invece, ti è capitato di sbagliare e hai pagato al Comune quanto, invece, dovevi allo Stato, allora devi mandare una raccomandata al Comune di residenza. Oltre ai documenti di riconoscimento, dovrai mettere anche la copia del versamento fatto.

Nel documento che manderai, che è una lettera e non un modulo, devi indicare chiaramente:

  • Nome e cognome.
  • Indirizzo di residenza.
  • Numero di telefono.
  • Codice fiscale, partita Iva, luogo e data di nascita.
  • Data del versamento errato.

Ricorda che il Comune non ti rimborserà in questo caso, ma andrà a vedere quanto devi all’ente. Il Comune potrebbe anche chiederti di pagare quanto manca della somma se manca qualcosa, con gli interessi di mora del caso.

Rimborso Imu se hai sbagliato Comune

Se hai sbagliato Comune, non hai diritto al rimborso. Dovrai andare al Comune dove hai versato l’Imu per sbaglio e fare una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Ricorda che anche qui dovrai scrivere una lettera con tutti i dati e indicare al Comune qual è il Comune giusto. In questo modo, ci penserà l’ente a passare la somma ai colleghi e a inviarti una raccomandata per avvisarti che è tutto a posto.

In caso di errori, non sei mai tu a ottenere rimborso per poter ripagare a un altro ente, ma la procedura è tra gli enti coinvolti, che sono tenuti, però, a darti comunicazione per le operazioni svolte a tuo nome.

Rimborso Imu se ho sbagliato codice tributo

Se hai sbagliato codice tributo, non hai diritto al rimborso Imu. Dal canto suo, anche l’Agenzia delle Entrate potrà fare nulla. L’Agenzia è tenuta ad avvisarti che c’è un errore nel codice tributo tramite raccomandata.

Non ti resta che compilare il modello e presentarlo al Comune, spiegando come sono andate le cose con la copia di quanto versato. Anche se è l’Agenzia delle Entrate a indicarti il problema, la soluzione è al Comune di residenza.

Dopo le verifiche, riceverai una raccomandata dal Comune, che ti informerà di aver risolto il problema con l’Agenzia delle Entrate. Se hai sbagliato anche l’importo, il Comune ti chiederà di pagare la differenza, con gli interessi di mora del caso.

Rimborso Imu se ho sbagliato i dati catastali

Se hai sbagliato i dati catastali, dovrai risolvere la questione in banca o dove hai pagato la tassa. In pratica, dovrai annullare il pagamento, ottenendo il rimborso di quanto pagato direttamente dalla banca.

Quei soldi dovranno essere spesi solo per pagare di nuovo la tassa, questa volta con i dati catastali giusti. Potrai verificare i dati dell’immobile chiedendo a tue spese una visura al Catasto.

Costa, ma almeno ti assicuri che è tutto a posto.

Prescrizione rimborso Imu: come funziona

Come per altri procedimenti, anche la richiesta rimborso Imu può andare in prescrizione. Questo significa che, oltre a un certo periodo temporale, non puoi più ottenere il rimborso, anche se ne hai diritto.

Per le tasse comunali, Imu inclusa, questo limite è di 5 anni. Quindi, se hai pagato l’Imu in più o hai sbagliato in qualche modo, hai tempo 5 anni per sistemare le cose e chiedere rimborso.

Il problema è che le procedure sono complicate, quindi si deve fare subito richiesta se si vuole dare tempo al Comune di verificare la situazione. I 5 anni partono dal momento in cui hai pagato l’Imu, quindi controlla la data sulla ricevuta.

Considera che nel 2016 i Comuni hanno iniziato a pagare i rimborsi Imu 2012, dopo che la procedura di verifica si era conclusa da un bel po’.

Domanda di rimborso Imu

La domanda di rimborso Imu si può compilare direttamente al Comune di residenza. Quali sono i dati più importanti?

  • I dati della persona che deve pagare o che ha pagato l’Imu. Nome e cognome, indirizzo completo, codice fiscale, luogo e data di nascita, numero di telefono: questi sono i dati necessari.
  • Il codice tributo.
  • La data di pagamento errato dell’Imu e l’importo.
  • Il tipo di errore commesso.
  • I dati dell’immobile soggetto a imposta.

Se hai difficoltà, fatti aiutare dagli impiegati allo sportello o dalle associazioni per i consumatori per il modello.

Consigli

Se vedi che ci sono problemi tra quanto hai versato e quanto avresti dovuto versare, non perdere tempo e informa subito il Comune di residenza. In questo modo, avrai il tuo rimborso al 100% se ne hai diritto.

Aver sbagliato non è un problema, la procedura però è un po’ complessa. Previeni rivolgendoti a un esperto. Se hai sbagliato nel definire chi doveva ottenere il pagamento della quota dell’Imu, non avrai rimborso.

In compenso, regolarizzare la situazione ti farà evitare eventuali pagamenti e sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. Se paghi in più, hai diritto solo al rimborso del “più”.

Puoi ottenere il rimborso via bonifico, bollettino postale e assegno. Il bonifico è sempre lo strumento migliore, da inserire, magari, accanto all’F24 pagato.

Ora puoi chiedere il tuo rimborso Imu con la certezza di ottenerlo se ne hai diritto al Comune di residenza.

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