Rimborsi INPS: le diverse tipologie caso per caso, ecco come fare richiesta

Richiedere un rimborso INPS sembra un’impresa impossibile? Proviamo ad aiutarvi noi con la nostra guida di Rimborso Facile. Ecco cosa fare per ottenere il rimborso al quale si ha diritto!

Che cosa si intende per “Rimborso INPS”

Il rimborso INPS si verifica quando si è maturata la pensione, si sono pagati contributi in più per sé o per i propri dipendenti, oppure per chi ha usato i voucher quando erano ancora attivi.

Le modalità di rimborso sono diverse. C’è chi deve chiedere il rimborso dei contributi INPS, oppure chi vuole ottenere un rimborso direttamente con la dichiarazione dei redditi e il 730.

In questa guida vedremo di fare chiarezza, per capire come si può fare caso per caso per ottenere quanto spetta di diritto.

INPS – Rimborso di versamenti non dovuti

E’ possibile che accada che vengano versati contributi superiori alla richiesta o che, a seguito di riduzioni o esoneri contributivi, si generi un credito nei confronti dell’INPS. In questi casi il lavoratore può fare richiesta di rimborso dei versamenti eccedenti non dovuti.

Di seguito trovate tutte le informazioni necessarie suddivise in base alle categorie di lavoro.

Rimborso versamenti – Artigiani e commercianti

L’assicurato può fare domandi di rimborso relativo allaa contribuzione versata alle Gestioni degli artigiani e commercianti,

Si potrà quindi visualizzare l’importo nel Cassetto previdenziale artigiani e commercianti e:

  • chiedere un rimborso senza interessi;
  • indicare un debito da compensare.

La domanda può essere presentata online in qualsiasi momento al seguente link: https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?iiDServizio=2528

Rimborso versamenti – Collaboratori lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata

La domanda per contribuzione indebitamente versata dal collaboratore può essere presentata in caso di superamento di massimale

Può essere fatto solo per la quota a proprio carico:

  • 1/3 per i parasubordinati;
  • 45% per gli associati in partecipazione.

La domanda può essere presentata dal collaboratore, da un suo intermediario delegato o da un patronato e deve essere compilata con i seguenti dati:

  • dati anagrafici;
  • tipologia richiedente;
  • periodo richiesta;
  • motivazione: “Contributo eccedente il massimale annuo”;
  • importo del contributo da rimborsare;
  • modalità del rimborso (IBAN banca o IBAN poste).

La richiesta deve essere presentata online ai seguenti link:

  • Lavoratori iscritti alla gestione separata: https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?iiDServizio=2525
  • Aziende, enti e datori di lavoro, consulenti del lavoro e professionisti: https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?iiDServizio=2553

Come fare istanza per il rimborso INPS

La domanda di rimborso INPS si può fare online. Chi è autonomo, un commerciante o un artigiano, o ancora un imprenditore, ed è convinto di aver pagato di più i contributi propri e/o quelli dei dipendenti, può fare domanda online direttamente sul sito ufficiale dell’INPS.

Per farla, basta collegarsi e andare alla pagina dedicata per verificare i requisiti richiesti e compilare la domanda. INPS valuterà per la richiesta di rimborso dei contributi INPS e procederà a fornire risarcimento in base a quanto dichiarato sulla domanda.

Chi, invece, deve fare domanda di rimborso per perequazione pensioni INPS deve passare proprio alle procedure di ricorso e verificare se ne ha i requisiti. Ti consigliamo di continuare a leggere per capire come ottenere il tuo rimborso e se ne hai diritto!

Rimborsi voucher INPS per contributi

Se cerchi le modalità di rimborso per i contributi versati da solo, sappi che non puoi chiedere un rimborso con gestione separata. Dal 2001, infatti, chi paga la pensione direttamente all’INPS con la gestione separata non può più chiedere il pagamento dei contributi versati perché la pensione è troppo bassa.

Per chi cerca un rimborso INPS per i voucher, sappia invece che i voucher sono scaduti lo scorso 17 Marzo. L’unica soluzione è chiedere il rimborso agli sportelli, con una trattenuta del 30% del valore dello stesso voucher.

Possono farlo sia i lavoratori che i committenti. La cosa importante è, però, rivolgersi agli sportelli con il modulo SC52 compilato. Sul sito ufficiale dell’INPS ci sono tutte le risposte alle domande frequenti che si fanno per riscattare i voucher.

Rimborso INPS su 730

A Gennaio 2017, l’INPS ha dichiarato che non ci sarà un rimborso INPS su 730 per i pensionati come conguaglio.

Di solito, quando aumenta il costo della vita, l’INPS ricalcola le pensioni, fornendo un conguaglio ai pensionati quando hanno la dichiarazione.

Quest’anno, il costo della vita sembra che non sia aumentato, quindi l’INPS ritiene di non dover nulla per il 2017. Resta il problema del conguaglio 2015. Chi aveva diritto al rimborso INPS nel 2015 ha fatto richiesta nel 2016, nella dichiarazione per l’anno precedente.

Questo rimborso dovrebbe essere già arrivato, ma per alcuni, per problemi di liquidità da parte dello Stato, l’attesa potrebbe arrivare addirittura alla prima metà del 2018.

Se è già stata fatta richiesta l’anno scorso, non è necessario chiedere di nuovo il rimborso. Se non è stato fatto, invece, bisogna verificare al CAF o dal commercialista qual è la situazione.

Rimborso spese funerarie: INPS, INAIL, INPDAP

Gli eredi del contribuente possono chiedere all’INPS il rimborso delle spese funerarie. Per farlo, anche se il rimborso copre solo parte delle spese funerarie, bisogna vedere se il de cuius ha pagato l’assicurazione dell’Inpdap.

Se sì, allora gli eredi hanno diritto a una mensilità al lordo del defunto. Per vedere se questa assicurazione esiste o no, bisogna guardare al cedolino della pensione. Dovrebbe esserci lo 0,12% tolto per la pensione.

Per richiedere l’assegno, bisogna andare agli sportelli dell’INPS, con i documenti relativi al pagamento della polizza assicurativa. I dipendenti pubblici potrebbero aver pagato anche l’Enasarco (maggiori informazioni sul sito ufficiale), mentre i professionisti possono pagare questo tipo di assicurazione alla cassa dell’ordine professionale a cui appartengono.

Verificare anche queste possibilità dopo aver chiesto il rimborso all’INPS. Si può, inoltre, richiedere rimborso per le spese funerarie anche all’Inail, presentando regolare domanda secondo le indicazioni riportate sul sito ufficiale.

Rimborso INPS per le pensioni

Come fare per chiedere il rimborso INPS per la pensione rimasta bloccata per due anni? Prima di tutto, è necessario rispettare questi requisiti:

  • Si è andati in pensione prima del 2011 o prima del 2012. Nell’anno 2012 è stato percepito un reddito pari o superiore a 1405,05 Euro (lordo);
  • Nel 2013 non è stato ricevuto un reddito di 1443 Euro (lordo);

Se la richiesta è stata fatta, era necessario presentare la diffida entro il 31 Giugno 2016. In alternativa, si poteva fare la diffida fino a Maggio 2017. Se è stata fatta è importante sapere si è ancora in tempo per fare ricorso all’INPS, accanto a coloro che hanno già mandato la diffida.

Per farlo, è necessario inviare una diffida all’INPS con raccomandata con ricevuta di ritorno. Consigliamo l’affiancamento di un buon avvocato per questa pratica.

Infatti, l’INPS ha dichiarato di aver già provveduto a dare a chi spettava i rimborsi, ma la Corte di Cassazione ha stabilito che il provvedimento non era ancora stato completato e che l’INPS doveva pagare gli importi dovuti. Se si è in possesso di questi requisiti, fare causa all’INPS. Le associazioni per i consumatori si stanno già organizzando. Prima di procedere contro l’INPS, però, verificare le condizioni descritte sopra.

Come verificare se è stato effettuato il rimborso

Se si ha diritto al rimborso, prima di passare al pagamento, è necessario  aver fatto domanda all’INPS. A quel punto, quando i tempi sono maturi, l’INPS  invierà una raccomandata, dove spiegherà se si ha diritto o meno al rimborso.

Quando si effettua la richiesta, si può scegliere come deve essere emesso il rimborso. Di solito, tutto si svolge tramite bonifico bancario, in modo che sia tracciabile. L’INPS, però, potrebbe valutare anche l’assegno o un vaglia postale a proprio nome.

In ogni caso, è l’utente decidere la modalità di pagamento quando effettua la richiesta. Quando viene erogato il rimborso, l’INPS allega anche il documento per andarlo a ritirare, quindi non dovrebbero essere riscontrati problemi.

L’unico problema è che, purtroppo, le attese sono davvero lunghe e basta un provvedimento del Governo per aumentare le attese, come è accaduto a chi aspettava un rimborso dall’INPS per il conguaglio del 2015.

Per chi cerca un rimborso, è molto importante conservare tutti i documenti. Per fortuna, il sito dell’INPS è abbastanza aggiornato e consente di capire cosa fare al momento giusto per la gran parte delle situazioni.

Se si è in ritardo con le richieste di rimborso, affrettarsi per ottenere gli importi che spettano, altrimenti si rischia di perdere il proprio rimborso.

Il rimborso INPS non è sempre al 100%. Abbiamo visto la trattenuta del 30% per i voucher, ma anche chi ha diritto al rimborso di parte della pensione potrebbe trovare delle difficoltà.

Rimborso INPS: cosa fare per saperne di più

Per saperne di più sulle varie pratiche da fare per l’INPS, ci sono diversi modi:

  • Cercare le risposte sul sito ufficiale dell’INPS;
  • Contattare il CAF o un esperto per verificare la propria posizione;
  • Andare direttamente agli sportelli dell’INPS;

Il consiglio è di evitare di fare queste procedure nei momenti dove le scadenze sono maggiori. In questo modo, si eviterà di passare molto tempo in fila perché ci sono le dichiarazioni da fare.

Purtroppo, bisogna armarsi di pazienza, perché le operazioni dell’INPS sono valide per milioni di contribuenti. Ognuno ha la sua situazione da affrontare.

Rimborso INPS: tempi per ottenerlo

I tempi sono sempre molto lunghi: si può ottenere il proprio rimborso entro 30 giorni, oppure dopo due anni, in base alla procedura. Purtroppo, finché non arriva il rimborso, bisognerò aspettare e seguire nei siti ufficiali per verificare se la procedura per il rimborso sta proseguendo o meno.

In ogni caso, è importante ricordare che  ci si può fidare solo dei documenti ufficiali.

Consigli utili

Dichiarazioni, diffide, richieste, cedolini, voucher, ecc. vanno sempre conservati. Se questi ultimi vanno inviato all’INPS, assicurarsi di fare una copia nel caso in cui i documenti originali andassero persi.

Fare in modo, inoltre che siano ben leggibili i dati all’interno dei documenti e delle fotocopie. Così facendo se si avrà bisogno, sarà sempre possibile rivolgersi a un legale. Se sono state fatte richieste precedenti e anche la diffida, si deve proseguire per le vie legali, ma non conviene fare richieste o diffide identiche a quelle già mandate.

I rischi solo di intasare il sistema più di quanto già non lo sia. Per quanto riguarda l’INPS, sarà nacessario avere particolare cura dei documenti che attestano che rispetti le condizioni per il rimborso.

Per esempio, chi aspetta il rimborso pensione per il conguaglio 2015, dovrebbe tenere sempre i cedolini e le dichiarazioni dei redditi che dimostrano i redditi percepiti e il fatto di non aver ricevuto nulla nonostante le richieste.

Anche chi ha visto rimborsarsi le spese dei voucher dovrebbe comunque conservare una copia. Se l’INPS, per sbaglio, dovesse inviare un doppio rimborso, potremmo essere costretti a effettuare un rimborso all’INPS per il doppio pagamento.

Casi particolari: come viene comunicato il rimborso INPS

Se i contributi INPS sono stati versati due volte, consigliamo di chiedere velocemente il rimborso, altrimenti si rischia di perdere l’erogazione dello stesso.

Per gestire al meglio la contabilità e i rapporti con l’INPS, è possibile anche consultare il profilo direttamente sul sito ufficiale, oppure richiedere che le comunicazioni vengano inviate direttamente con la PEC, nel caso si è in possesso di quest’ultima.

Altrimenti, si può consultare sul sito ufficiale la propria posizione all’INPS. Ricordare che se si è in possesso del numero SPID, è possibile usare quest’ultimo anche all’INPS senza richiedere altri codici di accesso.

Le procedure online si aggiornano in tempo reale, ma comunque l’INPS è tenuta a fornire informazioni sulla PEC o con raccomandata. In caso contrario, è possibile rivalersi sull’ente e chiedere ulteriori rimborsi per via di una comunicazione non conforme.

Dal punto di vista legale, la PEC ha il valore di una raccomandata con ricevuta di ritorno, quindi è importante prestare maggior attenzione quando viene richiesto di firmare un documento in arrivo.

Lascia un commento