Come chiedere il rimborso spese legali

Il rimborso delle spese legali avviene quando una delle due parti coinvolte nella causa ottiene la ragione dal giudice. Vediamo come funziona come prassi e come viene fatturato poi il tutto.

Spese legali: cosa si intende

Cosa sono le spese legali? Si tratta delle spese sostenute da entrambe le parti per il processo. Ora, chi perde la causa è tenuto a pagare a chi l’ha vinta, a titolo di rimborso, le spese legali sostenute. Questo obbligo è dichiarato dal giudice per sentenza ed è inderogabile.

Il rimborso è sempre al 100% delle spese legali sostenute, evitando, però, eventuali costi accessori, come le prestazioni dei consulenti di parte. Queste spese, infatti, non sono obbligatorie, ma sono una scelta durante il processo, quindi non vengono rimborsate. Il rimborso sarà pari a quanto speso dal vincitore della causa.

L’importo si vede dalla fattura dell’avvocato del vincitore, alla voce “Spese legali”. Vediamo ora quali sono i casi particolari che si possono verificare con questo tipo di rimborso e la fatturazione.

Rimborso spese legali per gli amministratori comunali

Il rimborso spese legali per gli amministratori comunali è uno di questi casi particolari. Se l’amministratore, mentre lavora per l’ente pubblico, causa un danno e quindi viene citato in giudizio, le spese legali sono a carico dell’ente dove lavora. Ma c’è un ma. Per far sì che paghi il Comune, è necessario che:

  • Il Comune non sia parte lesa nel processo che vede imputato il dipendente.
  • Deve esserci un collegamento tra il fatto in oggetto e il fatto che si trattasse di un amministratore pubblico. Per esempio, nel rimborso spese legali per dipendenti di enti locali si deve vedere se la persona ha creato un danno mentre stava lavorando per il Comune.
  • L’assenza di colpa grave. Significa che il processo non deve riguardare fatti gravissimi di violenza o reati simili.

La richiesta va fatta dal dipendente direttamente al suo superiore. Questo procedimento vale anche per il rimborso spese legali  per dipendenti pubblici, oppure per un rimborso spese legali per dipendenti enti locali.

Se, però, il dipendente o l’amministratore perdono la causa, il Comune vorrà indietro quanto speso per sostenere il dipendente. In questo caso, il dipendente dovrà rimborsare chi ha subito danno e il Comune (o altro ente locale) che ha pagato le spese.

Rimborso spese legali: fatturazione

La fatturazione per il rimborso spese legali può sembrare complicata, ma in realtà non lo è.

Chi vince la causa ha chiamato un avvocato in precedenza e lo ha pagato, con relative fatture.

Da queste fatture va tolta la voce “Spese legali”, che toccano a chi ha perso la causa. Quindi non solo è necessario togliere questa voce, ma anche l’Iva applicata alla voce stessa.

Se, per esempio, il totale senza tasse di una fattura è di 1000 Euro, di cui 100 sono le spese legali, chi ha vinto deve togliere anche 22 Euro dall’Iva che ha pagato (l’Iva è del 22%), perché questa è a carico di chi ha perso.

A questo punto, il vincitore della causa potrà chiedere nella dichiarazione dei redditi di detrarre l’Iva pagata effettivamente.

Ora, chi ha perso deve la fattura per il rimborso delle spese legali. La fattura è, in realtà, una ricevuta che chi ha vinto dà a chi ha perso, dichiarando di aver ottenuto una certa somma da una persona a titolo di rimborso.

Il rimborso non prevede spese come tasse, ma chi ha vinto dovrà pagare la ritenuta d’acconto del 20%. Nel frattempo, chi ha perso, con la ricevuta, potrà detrarre il costo sostenuto per il rimborso presentandola al proprio commercialista.

Attenzione: Come forma di risarcimento, per il rimborso delle spese legali l’Iva non è dovuta nel passaggio da chi dà e chi riceve il rimborso.

Consigli

Il primo consiglio è farsi seguire da un legale in tutte queste procedure. Gli avvocati sanno che hai diritto a un rimborso se hai vinto la causa! Chi ha pagato il rimborso deve pagare anche le altre spese legali, per il tribunale, in base a quanto stabilito dalla sentenza.

Chi è dipendente pubblico ed è in causa per un fatto avvenuto mentre non era al lavoro, è un po’ difficile che ottenga un rimborso da parte dell’ente dove lavora. La Corte di Cassazione ha depositato in merito alcune sentenze, dove spiega che è necessario che siano rispettate alcune condizioni per il rimborso.

Se chi è condannato non paga i danni, è difficile che paghi il rimborso delle spese legali, ma si può sempre chiedere di citare nuovamente in giudizio quella persona per non aver pagato.

Quando una persona condannata non paga il tribunale, anche l’Agenzia delle Entrate passa alle vie legali. I rimborsi sono molto lunghi, ma devi avere pazienza e aspettare che la procedura vada a buon fine.

Il rimborso arriva sul conto corrente bancario, come richiesto dall’avvocato dopo la vittoria della causa.Se entrambe le parti hanno torto, entrambe dovranno comunque pagare le spese processuali al 50% ciascuno. Anche il tribunale vorrà un rimborso per il lavoro svolto!

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